La scala di Kardašëv è un metodo ideato dall'astronomo russo Nikolaj Kardašëv nel 1964 per classificare le civiltà in base al loro livello tecnologico e alla quantità di energia che sono in grado di utilizzare. Questa classificazione si sviluppa lungo tre categorie principali, ognuna delle quali rappresenta un livello esponenziale di progresso tecnologico [1].
Sebbene puramente teorica, la scala di Kardašëv è stata un'importante base di partenza per il Progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) nella ricerca di segni di vita intelligente extraterrestre. È inoltre citata in numerose opere di fantascienza, dove spesso si specula su civiltà che hanno superato persino il Tipo III, immaginando capacità che sfidano le leggi conosciute della fisica [1].
La scala, oltre a stimolare il dibattito scientifico e filosofico, invita a riflettere sul nostro percorso tecnologico e sulle implicazioni dell'uso responsabile delle risorse energetiche.
Tipo I: Civiltà planetaria
Energia utilizzata: 10¹⁶ watt
Una civiltà di Tipo I sfrutta tutta l'energia disponibile sul proprio pianeta, incluse fonti rinnovabili e geotermiche, e riesce a controllare fenomeni naturali come terremoti e condizioni atmosferiche.
Livello umano attuale: Siamo una civiltà di Tipo 0.7, secondo la formula proposta da Carl Sagan, che tiene conto del consumo energetico globale (circa 1,75 × 10¹³ watt nel 2019). Potremmo diventare di Tipo I entro il 2200, secondo il fisico Michio Kaku. (approfondimento a fine paragrafo)
Tipo II: Civiltà stellare
Energia utilizzata: 10²⁶ watt
Una civiltà di Tipo II controlla l'intera energia emessa dalla propria stella, ipoteticamente attraverso "megastrutture" come la Sfera di Dyson, in grado di raccogliere tutta la radiazione stellare.
Tipo III: Civiltà galattica
Energia utilizzata: 10³⁶ watt
Un livello in cui la civiltà domina l'energia di un'intera galassia, sfruttando stelle, buchi neri e altre fonti cosmiche per sostenere il proprio sviluppo. Questa civiltà potrebbe viaggiare attraverso la galassia, espandersi e diventare una razza dominante.
Tipo IV: Controlla l'energia di un superammasso di galassie (10⁴⁶ watt).
Tipo V: Utilizza l'energia dell'intero universo visibile (10⁵⁶ watt).
Tipo VI: Manipola energie e leggi fisiche di più universi (10⁶⁶ watt).
Tipo VII: È capace di creare universi a volontà e sfruttarli come fonti energetiche.
Tipo VIII: Va oltre il cosmo, utilizzando fonti non-cosmiche per energia e sopravvivenza.
Tipo IX: Crea oggetti ed energie che non derivano da processi cosmici.
Tipo X: Abbandona completamente il nostro universo, evolvendosi in realtà autocostruite con leggi fisiche proprie, diventando virtualmente immortale e quasi divina.
Questi livelli estremi descrivono entità che sfidano la comprensione umana, diventando equivalenti a "divinità cosmiche".
Autoestinzione e Singolarità Tecnologica: Secondo collaboratori di Kardašëv, come Iosif Šklovskij, civiltà molto avanzate potrebbero non esistere a lungo, distruggendosi con le proprie tecnologie.
Impronte cosmiche mancanti: Una civiltà di Tipo III o superiore lascerebbe tracce visibili (ad esempio attraverso onde radio o alterazioni cosmiche), ma tali segni non sono ancora stati rilevati.
Condizioni non universali: Le civiltà aliene potrebbero non avere accesso alle stesse risorse della Terra (ad esempio combustibili fossili), rendendo difficile una progressione lineare.
Questa scala si collega ad altre teorie evolutive, come quella di Leslie White, che lega il progresso umano al consumo di energia e alla tecnologia. In un contesto di fantascienza e cosmologia, la Scala di Kardašëv stimola anche il dibattito su temi come il futuro dell'umanità, la sostenibilità tecnologica e il ruolo di altre civiltà nell'universo.
La Scala di Kardašëv, rielaborata attraverso il modello matematico sviluppato da Carl Sagan, offre un punto di vista unico per comprendere il futuro del progresso umano, legandolo direttamente al consumo energetico. Lo studio descritto, basato sui dati del 2018 dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE), rivela come la nostra civiltà si trovi al livello 0,728, suggerendo un lento ma continuo avvicinamento al Tipo I, ovvero una civiltà planetaria in grado di sfruttare tutta l'energia disponibile sul pianeta [2].
La formula logaritmica di Sagan permette di calcolare il livello di civiltà KK, dove:
K=log10W−6K = \log_{10} W - 6
WW: Potenza totale utilizzata in watt.
Nel 2018, il consumo energetico mondiale era pari a circa 1,90 × 10^{13} W, collocandoci quindi vicini al primo livello della scala di Kardašëv.
Secondo il fisico Michio Kaku e altre stime, l'umanità potrebbe raggiungere i livelli successivi secondo queste tempistiche ottimistiche:
Tipo I: entro il 2200-2371, a seconda delle condizioni tecnologiche, economiche e sociali.
Tipo II: migliaia di anni dopo, sfruttando l'energia di una stella intera.
Tipo III: in un arco di tempo compreso tra 100.000 e 1 milione di anni, arrivando a dominare un'intera galassia.
Gli studiosi sottolineano che il progresso tecnologico ci ha fornito strumenti straordinari per avanzare lungo la scala di Kardašëv, ma ha anche portato con sé rischi significativi:
Rischio di autodistruzione: Le tecnologie avanzate, se non gestite saggiamente, potrebbero causare danni irreversibili, come catastrofi ambientali, conflitti nucleari o tecnologie sfuggite al controllo umano.
Crisi climatica e sostenibilità: Il passaggio a una civiltà di Tipo I implica una trasformazione energetica globale verso fonti rinnovabili e la riduzione drastica dell'impatto ambientale.