Alluvione 19 Settembre 2023 Emilia Romagna
Decreto Legislativo n.49 del 23 febbraio 2010
L'alluvione è un fenomeno che si verifica quando l'acqua supera i confini di fiumi, laghi o altri corpi idrici, sia naturali che artificiali, inondando aree che normalmente non sono coperte d'acqua. Questo processo, chiamato esondazione o inondazione, è parte del ciclo naturale di un corso d'acqua, ma il termine alluvione viene spesso utilizzato per indicare un evento meteorologico che causa danni significativi, specialmente quando interessa aree urbanizzate o agricole.
Le alluvioni possono avvenire in diversi modi: attraverso l'esondazione di un fiume, l'accumulo di acqua in zone pianeggianti o l'invasione dell'acqua marina nelle aree costiere. Sono strettamente legate ai fenomeni meteorologici estremi, come piogge intense e prolungate, lo scioglimento rapido della neve, tempeste o cicloni. Inoltre, il fenomeno può essere amplificato da fattori come la ridotta capacità di drenaggio del suolo o la cattiva gestione del territorio. [1]
Dal punto di vista normativo, in Italia, l'alluvione è disciplinata dal Decreto Legislativo n.49 del 23 febbraio 2010 (vi lascio il PDF qui a sinistra), che definisce l'evento come un allagamento temporaneo di aree non normalmente sommerse. La definizione include il trasporto e la mobilitazione di sedimenti ad alta densità e copre inondazioni causate da fiumi, torrenti, laghi e reti di drenaggio artificiale, oltre che dalle mareggiate che colpiscono le coste. Non sono invece considerate alluvioni gli allagamenti causati da impianti fognari. Le alluvioni sono classificate come fenomeni di dissesto idrogeologico, insieme a frane e smottamenti, e rappresentano un grave rischio per la sicurezza delle persone e delle infrastrutture, specialmente in aree fortemente urbanizzate o sensibili dal punto di vista geomorfologico. La prevenzione e la gestione del rischio alluvionale sono quindi cruciali per la mitigazione dei danni e la protezione dell'ambiente.
Le alluvioni presentano caratteristiche molto variabili che dipendono da diversi fattori e condizioni locali, influenzando così il loro grado di pericolosità e impatto. Alcune inondazioni possono verificarsi improvvisamente, altre più gradualmente; possono colpire aree ristrette o estendersi su vaste regioni, coinvolgendo aree costiere o interne. Le loro conseguenze possono variare significativamente in termini di gravità. Le tipologie principali di inondazione includono:
Esondazione (River Flood): quando un fiume o corso d'acqua straripa superando i propri argini, sommergendo aree adiacenti.
Inondazione costiera (Coastal Flood): si verifica quando le zone costiere sono inondate dall'innalzamento del livello del mare o da mareggiate intense.
Onda di tempesta (Storm Surge): provocata da tempeste o cicloni, è un improvviso innalzamento del livello del mare che inonda le coste.
Inondazione dell’entroterra (Inland Flood): più comunemente chiamata alluvione, si verifica in aree interne lontane da fiumi o mari, spesso a causa di piogge intense.
Inondazione improvvisa (Flash Flood): un rapido allagamento di aree a seguito di piogge torrenziali o rotture improvvise di argini e dighe.
Piogge intense: Le piogge rappresentano la causa più comune di inondazioni, sia in caso di piogge deboli e prolungate sia di precipitazioni molto intense concentrate in breve tempo. Se il terreno o i sistemi di drenaggio non riescono ad assorbire o far defluire l'acqua in tempo, l'accumulo provoca inondazioni.
Esondazioni naturali: I fiumi, a causa di cambiamenti morfologici, possono modificare il loro corso naturale. Accumuli di sedimenti, variazioni nell'alveo o ostacoli naturali come la vegetazione possono alterare il flusso dell'acqua, provocando esondazioni.
Interventi umani: Le opere idrauliche come dighe, argini o canali di deviazione possono rappresentare un rischio se mal progettate o gestite. Rotture degli argini, sormonti o malfunzionamenti delle dighe possono provocare inondazioni devastanti, mentre opere idrauliche a monte possono avere impatti negativi a valle, alterando il deflusso naturale.
Mareggiate, maremoti e tsunami: Eventi marini estremi, come onde anomale o maremoti, possono causare l'innalzamento del livello del mare, inondando le aree costiere.
Scioglimento di neve e ghiacciai: Quando grandi quantità di neve o ghiaccio si sciolgono rapidamente, spesso in primavera o a causa di cambiamenti climatici, si riversano nei corsi d'acqua, creando un surplus d'acqua difficile da gestire.
Danni agli edifici e alle infrastrutture: L'acqua può penetrare all'interno delle abitazioni, degli edifici pubblici e delle strutture industriali, causando danni significativi. L'allagamento di seminterrati, magazzini o locali abitabili può portare alla perdita di beni e all'interruzione di attività economiche. L'acqua può anche compromettere la stabilità strutturale degli edifici, aumentando i costi di riparazione e recupero.
Danni a strade e ponti: Le infrastrutture viarie sono particolarmente vulnerabili. Strade, ponti e ferrovie possono essere danneggiati o distrutti dalla forza dell'acqua, interrompendo le linee di comunicazione e rendendo difficili le operazioni di soccorso e evacuazione. L'erosione causata dal deflusso dell'acqua può scavare profonde cavità o fratture nella pavimentazione, causando ulteriori problemi di sicurezza.
Interruzione delle reti di comunicazione: Le inondazioni possono colpire le reti elettriche, telefoniche e internet, isolando le aree colpite. Il malfunzionamento delle infrastrutture di comunicazione può ostacolare gli sforzi di soccorso e aggravare la situazione per chi rimane bloccato nelle aree alluvionate.
Perdita di vite umane: Le inondazioni in rapido movimento, come i flash flood, possono travolgere le persone, causandone la morte. L’acqua può raggiungere livelli e velocità sufficienti a trascinare via persone, veicoli e oggetti di grandi dimensioni, rappresentando un serio rischio per chi non riesce a mettersi in salvo in tempo.
Impatto economico: Le attività economiche nelle aree colpite subiscono gravi interruzioni. I danni alle imprese e la perdita di produzione possono avere ripercussioni a lungo termine sulla comunità locale, oltre ai costi associati alla ricostruzione e alla riabilitazione delle infrastrutture.
Contaminazione ambientale: Le inondazioni possono trascinare con sé rifiuti, prodotti chimici e materiali tossici, contaminando l'acqua e i terreni circostanti. Questo può causare gravi problemi sanitari, soprattutto se l'acqua potabile viene contaminata.
Il territorio italiano è estremamente vulnerabile rispetto al rischio di inondazione, come emerge con dettaglio nel rapporto sul dissesto idrogeologico pubblicato da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Il rapporto fornisce il quadro di riferimento aggiornato sulla pericolosità per frane e alluvioni sull’intero territorio nazionale e presenta gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali. (Vi lascio il PDF qui a sinistra)
Il report ISPRA 2021, identifica l'Emilia-Romagna come la regione italiana con la maggiore percentuale di territorio soggetta a rischio alluvioni. Il 100% del territorio dell'Emilia-Romagna è soggetto a rischio elevato, medio o basso di alluvioni (in Italia è circa il 30% circa). In questa Regione tutti e tre gli scenari di rischio sono abbondantemente superiori alla media nazionale. Come confermato anche dal portale IroGeo dell'ISPRA sul rischio idrogeologico in Italia, tra le 6,8 milioni di persone che abitano territori a rischio medio di alluvioni nel nostro Paese, il 40% (2,7 milioni di persone) risiede nella sola Emilia-Romagna. Le alluvioni che colpiscono l'Emilia-Romagna possono essere spiegate da una combinazione di fattori naturali e antropici che rendono questa regione vulnerabile.
L'intera Pianura Padana, di cui l'Emilia-Romagna fa parte, è una pianura alluvionale. Questo significa che è stata formata dalle sedimentazioni portate dai fiumi, in particolare il Po e i suoi affluenti. I sedimenti depositati nel corso di migliaia di anni hanno creato una zona piatta e naturalmente soggetta a inondazioni. Gli eventi alluvionali, dunque, fanno parte del ciclo naturale di questa area, sebbene la gestione umana del territorio abbia esacerbato il problema.
La specifica area in Emilia-Romagna è situata in una sorta di "conca", delimitata a nord dal Po, a sud dai rilievi appenninici e a est dalla costa romagnola. Questo crea un vero e proprio "triangolo allagabile" dove l'acqua tende a confluire e ristagnare in caso di piogge intense. Inoltre, la presenza di numerosi corsi d'acqua minori rende ancora più probabile il rischio di esondazioni, poiché questi affluenti possono facilmente straripare in caso di precipitazioni eccezionali.
Un ulteriore fattore è l'elevata densità abitativa dell'Emilia-Romagna, una regione con circa 4,5 milioni di abitanti. La popolazione è distribuita in modo uniforme su gran parte del territorio, aumentando il rischio che le alluvioni danneggino case, infrastrutture e attività economiche. La cementificazione e il consumo di suolo aggravano ulteriormente la situazione. Secondo il SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente), tra il 10% e il 30% del suolo in questa area è urbanizzato, il che limita fortemente la capacità del terreno di assorbire l'acqua piovana. Ciò contribuisce ad aumentare il rischio di allagamenti in caso di forti piogge.
Questa combinazione di fattori naturali e urbanistici rende l'Emilia-Romagna una delle aree più a rischio alluvioni in Italia e in Europa, con conseguenze gravi per la sicurezza e l'economia locale.
ISPRA, Eco Atlante, Geologia e fragilità del territorio.
Bibliografia
[1] NOAA National Severe Storms Laboratory: https://www.nssl.noaa.gov/, https://www.nssl.noaa.gov/education/svrwx101/floods/
[2] ISPRA: https://www.isprambiente.gov.it/it/banche-dati/banche-dati-folder/suolo-e-territorio https://sinacloud.isprambiente.it/portal/apps/storymaps/stories/68fd822ebec94fc28ebe9c2f7ea410a9