Il mio viaggio alle Isole Svalbard è iniziato quando ero ancora in volo e attraverso il finestrino dell'aereo osservavo sotto di me un luogo che sembrava appartenere a un altro mondo, un'utopia incastonata nel cuore dell'Artico, ciò ha risvegliato in me un senso di meraviglia e riflessione profonda. Le Svalbard con i suoi paesaggi aspri e incontaminati, rappresentano un rifugio remoto, lontano dalla frenesia della civiltà moderna, dove la natura regna sovrana e l'uomo è solo un ospite temporaneo.
Questo luogo è uno dei pochi rimasti al mondo dove si può ancora percepire la maestosità della Terra senza le distrazioni e le interferenze dell'umanità, offrono una visione di ciò che il mondo potrebbe essere se fosse lasciato incontaminato, un mondo in cui l'armonia tra l'uomo e la natura è non solo possibile, ma essenziale.
Le Svalbard sono un laboratorio vivente per lo studio del cambiamento climatico, ma anche un santuario per la biodiversità e la ricerca scientifica. Proprio per questo motivo, da diversi anni mi dedico a studiare questo luogo in ogni suo aspetto, cercando di comprenderlo al meglio. Nel prossimo articolo vi parlerò della base di ricerca nella città di Ny-Ålesund, un altro luogo di grande importanza scientifica.
Attraverso questo articolo, voglio iniziare a condividere con voi la magia di queste isole, parlando del Global Seed Vault nel modo più completo possibile. Il mio obiettivo è farvi immergere mentalmente e spiritualmente in questo angolo di mondo. Un luogo che, con la sua bellezza selvaggia e il suo profondo significato simbolico, è capace di suscitare un impatto emotivo concreto e profondo nel cuore di chiunque. Vorrei aiutarvi a comprendere meglio ciò che ci circonda, portandovi a riflettere sull'importanza di preservare non solo le Svalbard, ma anche il nostro pianeta.
Appena atterrata all'aeroporto di Longyearbyen, ho notato all'istante la struttura del Global Seed Vault (da lontano sembrava piccolissima), un simbolo di speranza e protezione per il futuro dell'umanità.
Il Global Seed Vault, spesso chiamato "l'Arca di Noè dei semi", è un luogo che custodisce una delle risorse più preziose della Terra: la biodiversità agricola. Situato in una montagna di roccia perennemente ghiacciata, il Vault è progettato per conservare milioni di semi provenienti da ogni angolo del pianeta. Questi semi rappresentano un'assicurazione contro la perdita di diversità genetica delle colture alimentari causata da catastrofi naturali, guerre o altre emergenze globali.
La sua posizione remota, nelle gelide e spettacolari isole Svalbard, non è casuale. La scelta di costruire il Vault qui è stata dettata dalla necessità di un luogo sicuro, stabile e naturalmente freddo, che potesse garantire la conservazione dei semi anche in caso di guasto delle apparecchiature di refrigerazione. Questo luogo rappresenta molto più di un deposito; è un baluardo contro l'incertezza del futuro, un testamento della nostra volontà collettiva di preservare la vita in tutte le sue forme.
Partiamo!
Il Global Seed Vault ha uno scopo profondamente umanitario e svolge un ruolo cruciale nel sistema internazionale per la conservazione della diversità genetica delle piante, guidato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO). La sua missione è garantire la conservazione sicura, gratuita e a lungo termine di duplicati di semi provenienti da tutte le banche genetiche e dalle nazioni che partecipano a questo sforzo globale congiunto. L'obiettivo finale è garantire il futuro approvvigionamento alimentare mondiale, proteggendo la biodiversità agricola da eventuali rischi.
Sebbene il Seed Vault possa essere percepito come un'ancora di salvezza in caso di catastrofe globale, il suo vero valore risiede nel supporto che offre alle singole raccolte di semi. Nel caso in cui i campioni originali e i loro duplicati conservati nelle banche genetiche convenzionali vengano persi a causa di disastri naturali, conflitti, cambiamenti nelle politiche, cattiva gestione o altre circostanze avverse, il Global Seed Vault rappresenta una risorsa inestimabile per la loro ricostituzione [1].
La diversità delle colture è il pilastro fondamentale della nostra produzione alimentare, essenziale per garantire che le coltivazioni possano adattarsi ai cambiamenti climatici e demografici che il mondo si appresta ad affrontare. Le Nazioni Unite stimano che la popolazione globale aumenterà dai 7,8 miliardi nel 2020 a 9,7 miliardi entro il 2050 [1]. Questo incremento, unito ai cambiamenti nei modelli meteorologici, sta già alterando le stagioni di crescita e gli ambienti agricoli, mettendo a rischio la capacità delle colture attuali di prosperare o persino di sopravvivere.
I semi rappresentano la materia prima cruciale di cui scienziati e coltivatori potrebbero avere bisogno per migliorare la resa, la resilienza o la resistenza alle malattie delle varietà agricole coltivate dagli agricoltori. In questo contesto, le banche genetiche mondiali costituiscono la prima linea di difesa contro le sfide esterne che l'agricoltura deve affrontare.
Lo Svalbard Global Seed Vault svolge un ruolo fondamentale come deposito di sicurezza per i semi ortodossi, soprattutto di piante domestiche e dei loro parenti selvatici che sono cruciali per l'alimentazione e l'agricoltura. Situato in una remota regione delle isole Svalbard, questo Vault è una risorsa inestimabile per la conservazione della diversità genetica, garantendo che, in caso di perdita nelle banche genetiche convenzionali, i semi possano essere recuperati e utilizzati per sostenere la produzione alimentare globale.
L'arcipelago delle Svalbard offre una posizione ideale per il deposito di backup dei semi del mondo. Nonostante il riscaldamento globale stia influenzando anche le Svalbard, queste isole restano tra i luoghi più freddi del pianeta, rendendole un rifugio sicuro per la conservazione dei semi.
I semi depositati sono conservati all'interno di camere scavate nella montagna, mantenute a una temperatura costante di meno 18°C grazie a impianti di raffreddamento artificiale, gestiti da Statsbygg (ente responsabile degli edifici governativi in Norvegia). Il permafrost circostante contribuisce ulteriormente a garantire la stabilità termica, assicurando che i semi rimangano protetti anche in caso di malfunzionamento del sistema di raffreddamento artificiale [1].
In risposta alle sfide del cambiamento climatico, la Norvegia ha intrapreso un significativo ammodernamento del Seed Vault tra il 2016 e il 2019. Il tunnel d'ingresso è stato reso impermeabile, e un nuovo sistema di raffreddamento più efficiente ed ecologico è stato installato, garantendo che la struttura sia pronta per affrontare un futuro potenzialmente più caldo e umido. La Norvegia continua a monitorare attentamente le condizioni climatiche e naturali delle Svalbard, pronta a intervenire per preservare queste preziose risorse [1].
I depositi avvengono secondo un accordo specifico tra l'istituto depositante e il Ministero norvegese dell'Agricoltura e dell'Alimentazione. I semi vengono depositati gratuitamente e in condizioni chiamate "scatola nera," il che significa che i contenitori e le scatole di semi conservati non vengono mai aperti. La proprietà dei semi rimane sempre della banca genetica depositante, e solo quest'ultima ha il diritto di richiederne la restituzione [1].
Gestione Operativa
Il Nordic Genetic Resources Center (NordGen) è responsabile della gestione operativa del Seed Vault. NordGen collabora con le banche genetiche che desiderano depositare i loro semi, offrendo consulenze e assistenza sui processi necessari, inclusa l'approvazione del materiale da conservare, la pianificazione delle date di deposito, e la gestione dell'imballaggio, etichettatura e documentazione. Una volta organizzate le spedizioni, NordGen facilita anche il trasporto dei semi fino al Seed Vault [3]. Un altro partner chiave è il Crop Trust, quest'ultimo aiuta i paesi e le istituzioni a coprire i costi e offre consulenza tecnica per l'imballaggio e la spedizione dei semi alle Svalbard [4].
Spedizione e Sicurezza
I semi vengono solitamente spediti alle Svalbard tramite trasporto aereo, con alcune spedizioni più grandi effettuate via mare. Una volta arrivati all'aeroporto di Oslo, il partner logistico Jetpak si occupa del trasporto fino a Longyearbyen, dove si trova il Seed Vault. Per garantire la sicurezza, tutte le scatole di semi vengono scansionate prima dell'ingresso nel deposito. Il Seed Vault accoglie semi tre volte all'anno, ma può organizzare aperture speciali se necessario [1].
Imballaggio
I semi essiccati destinati al Seed Vault sono confezionati in sacchetti di alluminio ermetici, appositamente progettati per la conservazione a lungo termine. Questi sacchetti vengono poi collocati in scatole standardizzate di dimensioni 60x40x28 cm, adatte agli scaffali del Seed Vault. Le scatole, realizzate in plastica, cartone o legno, sono numerate ed etichettate con i nomi dei depositanti e la posizione sugli scaffali. Tutte le informazioni relative ai semi sono registrate nel Portale Seed, un database gestito da NordGen [3].
Monitoraggio delle Sementi
Il monitoraggio della vitalità delle sementi e i programmi di rigenerazione sono di competenza del depositante. Poiché le condizioni di conservazione nel Seed Vault sono pari o superiori a quelle delle normali banche genetiche, i risultati del monitoraggio effettuato dai depositanti rispecchiano le condizioni dei semi conservati alle Svalbard.
I semi custoditi nel Svalbard Global Seed Vault rivestono un'importanza fondamentale per l'alimentazione e l'agricoltura, oltre a essere preziosi per la ricerca scientifica, la selezione vegetale e l'istruzione. Questo impegno si basa su leggi internazionali, come il Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche per l’Alimentazione e l’Agricoltura, che tutela la diversità genetica delle piante.
All'interno del Seed Vault sono conservati semi che includono varietà di colture, razze locali sviluppate dagli agricoltori e piante selvatiche imparentate con le colture domestiche. Questi semi rappresentano una risorsa potenziale per lo sviluppo di nuove varietà agricole, essenziali per affrontare le sfide future legate alla sicurezza alimentare. Attualmente, il Seed Vault ospita oltre 5.000 specie di piante, un patrimonio straordinario per la biodiversità [1].
Tra le specie più rappresentate vi sono le varietà di riso, grano e orzo, con più di 150.000 campioni di riso e grano e quasi 80.000 di orzo. Altre colture largamente presenti includono il sorgo, con oltre 50.000 accessioni, il fagiolo Phaseolus con oltre 40.000 campioni, e altre colture fondamentali come il mais, il fagiolo dall'occhio, la soia, il kikuyu e i ceci, tutti con oltre 20.000 campioni ciascuno. Anche le patate, le arachidi, il fagiolo Cajanus, l’avena, la segale, l’erba medica, il triticale e la Brassica sono rappresentati in modo significativo, con un numero di campioni che varia tra 10.000 e 20.000 [1].
Questa straordinaria varietà di semi proviene da gran parte dei paesi del mondo, riflettendo la diversità genetica globale e l'importanza di conservare queste risorse per le future generazioni.
Grandi depositanti
Circa due terzi delle accessioni depositate nello Svalbard Global Seed Vault provengono dai centri di ricerca internazionali del Gruppo Consultivo sulla Ricerca Agricola Internazionale (CGIAR). Tra i principali depositanti si trovano importanti istituti come il Centro Internazionale per il Miglioramento del Mais e del Grano (CIMMYT), l'Istituto Internazionale di Ricerca sul Riso (IRRI), il Centro Internazionale per la Ricerca Agricola nelle Zone Aride (ICARDA), l'Istituto Internazionale di Ricerca sui Raccolti per i Tropici Semiaridi (ICRISAT) e il Centro Internazionale per l’Agricoltura Tropicale (CIAT) [1].
Oltre ai centri internazionali, anche diverse banche genetiche nazionali contribuiscono significativamente al Seed Vault. Gli Stati Uniti, la Germania, il Canada e i Paesi Bassi figurano tra i maggiori depositanti nazionali, mentre NordGen, la banca genetica che rappresenta i paesi nordici, è il principale depositante regionale [1].
Vi lascio il link (qui sotto) del portale NordGen Seed per maggiori dettagli sui depositanti.
L'idea di creare una struttura di stoccaggio globale di sicurezza ha iniziato a prendere forma negli anni '80. Già nel 1984, la NordGen aveva creato un impianto di riserva in una miniera di carbone abbandonata vicino a Longyearbyen, e da allora l'idea di un deposito globale ha cominciato a prendere piede. Tuttavia, è importante chiarire che, a differenza di quanto spesso si crede, lo Svalbard Global Seed Vault non si trova in una vecchia miniera di carbone, ma è scavato direttamente nella solida roccia di una montagna perennemente ghiacciata, di cui il progetto tecnico di realizzazione è stato affidato all'architetto Finlandese Peter Söderman [1].
L'istituzione di una struttura globale di questo tipo è diventata realtà dopo i negoziati del 2001 che hanno portato al Trattato Internazionale sulle Risorse Fitogenetiche per l'Alimentazione e l'Agricoltura (ITPGRFA), il quale promuoveva la creazione di un sistema multilaterale per la gestione delle risorse genetiche. Nel 2004, uno studio di fattibilità ha evidenziato la necessità di una struttura costruita ex novo, capace di garantire la conservazione a lungo termine dei semi in condizioni ottimali, al riparo da qualsiasi contaminazione, come quella da idrocarburi che si poteva verificare nella vecchia miniera. Lo Svalbard Global Seed Vault è stato inaugurato il 26 febbraio 2008 con una cerimonia alla quale hanno partecipato importanti figure internazionali come il Primo Ministro norvegese Jens Stoltenberg e il premio Nobel per la Pace Wangari Maathai [1].
Il Trattato Internazionale ha stabilito che i campioni di semi inviati alle Svalbard rimangono di proprietà del paese o delle banche genetiche depositanti. Questo trattato ha garantito che i semi custoditi siano accessibili per la ricerca, la selezione vegetale e l'educazione, promuovendo così la sicurezza alimentare globale.
Caratteristiche Strutturali:
L'area di stoccaggio dei semi si trova a più di 100 metri all'interno della montagna, e sotto strati di roccia di spessore compreso tra 40 e 60 metri. L'ingresso alla struttura è una semplice costruzione in cemento, che è diventata un'icona globale grazie all'installazione artistica "Perpetual Repercussion" dell'artista norvegese Dyveke Sanne. Questa installazione in fibra ottica illumina l'ingresso, attirando molti visitatori che spesso si fermano per scattare fotografie [1].
Condizioni di Conservazione
All'interno del Vault, la temperatura è mantenuta a meno 18°C, grazie a un sistema di raffreddamento supplementare. Questa temperatura è cruciale per garantire la conservazione a lungo termine dei semi, che devono rimanere vitali per decenni, se non secoli. Il permafrost naturale della montagna, con temperature tra -3°C e -4°C, fornisce un ulteriore livello di sicurezza, contribuendo a mantenere la temperatura stabile. La corrente elettrica per il sistema di raffreddamento è fornita dalla centrale elettrica pubblica di Longyearbyen, e la struttura è dotata anche di generatori di emergenza per assicurare la continuità dell'energia in caso di interruzioni [1].
Capacità di Stoccaggio
La struttura di stoccaggio è composta da tre capannoni, ciascuno con una superficie di circa 9,5 x 27 metri. Ciascuno di questi capannoni può contenere fino a 1,5 milioni di campioni di semi, per una capacità totale di 4,5 milioni di accessioni. Attualmente, è in uso solo uno dei tre capannoni, dove sono conservati più di 1.200.000 campioni di semi, raffreddati a meno 18°C e riposti su scaffali appositamente progettati. Quando il primo capannone raggiungerà la sua capacità massima, il secondo sarà preparato e portato alla temperatura necessaria per la conservazione dei semi [1].
Curiosità [5]
Nel 2017 la Global Seed Vault ha affrontato una sfida significativa che ha messo in evidenza le vulnerabilità della struttura, specialmente di fronte ai cambiamenti climatici. Quell'anno, un' insolita ondata di calore causata dal surriscaldamento globale ha provocato lo scioglimento di alcuni ghiacciai nelle Svalbard, che ha portato a un'inondazione nell'area vicina al deposito. L'acqua è riuscita a filtrare nel tunnel di accesso della struttura, sollevando preoccupazioni sulla sua capacità di resistere a condizioni climatiche sempre più estreme.
Fortunatamente, non ci sono stati danni diretti ai semi conservati, ma l'incidente ha rivelato delle potenziali criticità nella progettazione del Vault. Nonostante fosse stata progettata per sfruttare il permafrost come refrigerante naturale, la realtà del cambiamento climatico ha dimostrato che il permafrost non si comporta sempre come previsto.
Interventi di Manutenzione e Revisione
Per affrontare queste criticità, il governo norvegese ha stanziato 37 milioni di corone norvegesi (circa 4,4 milioni di dollari) per una serie di interventi di manutenzione e revisione della struttura. Uno degli obiettivi principali di questi interventi è capire meglio il comportamento del permafrost e sviluppare soluzioni per prevenire future infiltrazioni d'acqua.
Modifiche Proposte
Una delle prime idee emerse è quella di modificare la pendenza del tunnel di accesso, in modo che l'acqua possa defluire verso l'esterno, evitando l'accumulo all'interno. Questa soluzione non era stata considerata necessaria al momento della costruzione originale, ma l'aumento delle temperature ha dimostrato l'importanza di rivedere questo aspetto.
Interventi Realizzati
Alcuni interventi sono stati già eseguiti. La stazione di trasformazione elettrica, che contribuiva all'aumento del calore, è stata spostata più lontano dall'ingresso del tunnel. Inoltre, sono stati creati fossati di drenaggio intorno al bunker e implementate pareti impermeabili all'interno della struttura per impedire infiltrazioni future.
Un Approccio Precauzionale
Nonostante l'incidente, il governo norvegese ha sottolineato che non esistono rischi immediati per la biodiversità mondiale custodita nel Seed Vault. Le misure adottate fanno parte di un piano a lungo termine per garantire una maggiore sicurezza, e sono viste come precauzioni necessarie piuttosto che risposte a un'emergenza imminente.
Questi eventi hanno dimostrato quanto sia cruciale continuare a monitorare e adattare le infrastrutture come il Seed Vault alle nuove realtà climatiche, per proteggere adeguatamente le risorse genetiche di cui il mondo avrà sempre più bisogno.
Bibliografia
[2] Organizzazione delle Nazioni Unite, 12 Luglio 2024, https://unric.org/it/crescita-o-contrazione-le-ultime-tendenze-sulla-popolazione-globale/
[3] https://www.nordgen.org/our-work/genebank/seed-requests/